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Il Simile in Medicina

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Il Simile in Medicina

Paolo Bellavite

Il corso illustra i principi basilari della medicina e le ragioni teoriche e sperimentali che fanno dell’omeopatia una scienza molto attuale.
Esso si svolge in tre lezioni, seguite da un rapporto interattivo col docente.

1. Omeodinamica
2. Omeopatologia
3. Omeoterapia

Omeodinamica, ovvero l’energia vitale

Ogni tipo di medicina, sin dalle origini, si fonda su un modello, o insieme di modelli più o meno coerenti, di “bio-logia” (bios=vita) e “fisio-logia” (physis=natura).

Tali modelli, o “sistemi”, si susseguono conformemente allo sviluppo delle diverse società ed è importante capire a che punto si trovi il pensiero convenzionale della medicina contemporanea.
Non si tratta di contestare gli straordinari progressi scientifici (cui anzi si farà più volte riferimento), ma di capire le insufficienze del riduzionismo e del meccanicismo, che sono evidenziate dalle continue interazioni, a tutti i livelli, dei sistemi biologici e sociali.

Il tradizionale concetto di “energia vitale”, presente in molti autori da Ippocrate a Hahnemann, viene ricondotto in termini moderni a quello di omeo-dinamica dei sistemi, in cui lo “stato” di un qualsiasi vivente è visto come un punto (o una certa configurazione) nello spazio delle fasi in continuo movimento, alla ricerca di minor consumo di energia e maggiore stabilità (controllo dell’entropia mediante l’informazione).

Si presentano brevemente i concetti-chiave del pensiero sistemico come le strutture (reti, connessioni, nodi, recettori, frattali) e i processi (non linearità, caos,retroazione, autoorganizzazione).

Si fanno esempi di come questi concetti si applicano ai sistemi viventi e delle loro implicazioni in fisiologia, immunologia, epidemiologia e nella pratica medica.

Omeopatologia, ovvero il disordine dell’omeodinamica

 

Il docente insegna fondamentalmente Patologia Generale, quindi ha maturato una speciale competenza per ciò che concerne quello che si potrebbe dire il punto focale di tutta la medicina scientifica, ma anche della pratica medica: 

quando e come una perturbazione dell’omeodinamica – dovuta a fattori interni o esterni – può dirsi “patologia”? 

La questione è sempre stata criticamente discussa in diverse tradizioni  ed è fondamentale. 

Infatti, se una modifica dello stato stazionario è “normale”, il medico non deve fare nulla e lasciar fare alla natura “medicatrix”, mentre se si può dimostrare che la modifica è insufficiente, eccessiva o distorta rispetto alle necessità, ecco che si deve intervenire per correggere ciò che la natura non sa fare da sola. 

Un errore di giudizio su questo punto – ad esempio considerare come patologiche delle normali reazioni infiammatorie o come normali delle patologie poco appariscenti – può avere conseguenze deleterie sulla scelta degli interventi e ultimamente sulla cura del malato. 

Ci si sofferma sul significato della concezione hahnemanniana di malattia, che “non è da considerare come un quid (materia peccans) separato dall’organismo vivente e dal principio dinamico che lo vivifica” (organon par. 16) e si sviluppano i modelli già presentati nella prima lezione, applicandoli ai sistemi lontani dall’equilibrio. 

Si presentano brevemente i fattori patogeni genetici e ambientali, le lesioni e le reazioni del sistema vivente, che possono configurare patologie “acute” e “croniche”, che hanno dinamiche fondamentalmente diverse e che vanno capite nella loro natura.

Omeoterapia, ovvero la logica del simile

 

L’approccio omeopatico si fonda sul principio della “similitudine”. Ne saranno illustrate le origini ippocratiche e le applicazioni moderne. 

Si mostra come tale principio si applichi in modo coerente al tentativo di regolazione basato sulla comprensione delle dinamiche di omeopatogia, con esempi nel campo dell’immunologia e della farmacologia. 

Senza trascurare le difficoltà di applicazione dell’omeopatia quando vista come scienza “alternativa” e le eccessive semplificazioni metodologiche, si portano prove sperimentali della similitudine come principio “euristico” sia per indagare i fini meccanismi della patologia e conseguentemente della farmacologia, sia per trovare i medicinali regolatori più adeguati alla complessità delle malattie, sia acute che croniche. 

Si presenta una breve rassegna dei campi in cui l’omeopatia  ha riportato risultati di efficacia più convincenti con metodi moderni. 

Il docente è privo di conflitti di interesse e non sarà fatta pubblicità a specifici farmaci di alcun tipo.